Non so parlare della tua morte, o Gesù,
so solo che la morte viene per una violenza cieca
che scorre come un torrente in piena dai palazzi
del lusso sfrenato, dalla resa interiore al male
che ingoia ogni briciolo di umanità. La morte viene,
ed è l'empietà, la non pietà che si fa beffe del tuo dolore;
poi finisce con un discorso di questo tipo: "era inevitabile",
senza un rimorso. Ora che guardo il tuo corpo
che la croce
ha trasformato in pane, sento lo stridore fra la tua dolcezza
e la legge del mondo; donami la forza di sperare ancora.
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